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Costruire il futuro insieme: il nostro evento dedicato alla rete di consulenti

Aggiornamento, confronto, condivisione.

Queste le parole chiave che hanno guidato l’incontro del 17 ottobre, una giornata che EthicalFin NPL ha interamente dedicato alla rete di consulenti esterni. Un momento per:

  • aggiornare la rete rispetto alle direzioni, agli obiettivi e ai progetti della società;
  • rafforzare le relazioni — perché bello il lavoro a distanza, ma non è ancora più bello fare una chiacchiera davanti a un caffè o pranzare insieme “dal vivo”?
  • creare un’occasione di condivisione, per vivere un momento di scambio e confronto anche al di fuori della quotidianità operativa.

Una mattinata per fare il punto e guardare avanti, insieme

L’appuntamento si è aperto con Pasquale De Leo, Responsabile dei Mandati Outsourcing, che ha commentato gli andamenti dei portafogli in gestione, offrendo suggerimenti e indicazioni pratiche sull’organizzazione del lavoro.
A seguire, Alfredo Fineschi – CEO di EthicalFin NPL, ha dato il benvenuto a Giuliana Riccio, Team Leader in rientro dalla maternità e ha presentato i progetti portati avanti dal management, con particolare attenzione a quelli ai quali le consulenti e i consulenti potranno prendere parte in futuro.

Un’occasione per condividere esperienze e idee

Nella seconda parte della mattinata, Nicoletta Fiore – Loan Manager del team interno EthicalFin NPL – ha guidato una sessione dedicata alle buone pratiche nella gestione del credito, condividendo casi concreti che hanno offerto spunti di riflessione su temi come l’AML, la coerenza documentale e l’importanza di mantenersi aperti e flessibili in un lavoro come il nostro.

La parte finale dell’incontro è stata dedicata al confronto aperto: i consulenti e le consulenti hanno condiviso a loro volta esperienze, strategie e buone pratiche sperimentate sul campo, in un dialogo reciproco che ha arricchito il bagaglio esperienziale del team e dei singoli professionisti.

   

Costruire il futuro, insieme

Un grazie speciale a tutte e tutti per la partecipazione, l’energia e le idee condivise.
L’incontro del 17 ottobre è stato l’occasione che conferma la nostra regola – o meglio, la nostra convinzione: la forza di qualsiasi società nasce dalle persone, dalla qualità delle relazioni e dalla capacità di queste di costruire e produrre valore, oltre che profitto — economico e umano.

News

Festival di Bioetica 2022 – La responsabilità e la finanza etica

Santa Margherita Ligure, 27 agosto 2022 – Il CEO di EthicalFin NPL, Alfredo Fineschi, partecipa al Festival di Bioetica, un convegno organizzato dal Comune di Santa Margherita Ligure e dall’Istituto Italiano di Bioetica.

È stato davvero un onore per noi partecipare a questo convegno. Questi momenti sono occasioni preziose per conoscere nuove realtà, condividere informazioni e fare rete. In più, per noi questa è stata un’occasione anche per raccontare un po’ chi siamo e il nostro modo di operare, all’interno di un settore che non è poi così conosciuto.

Il filo rosso che ha unito più o meno tutti gli interventi del convegno è stato quello della responsabilità (non per niente, il titolo La Responsabilità. Uomo, Ambiente, Animali). La nostra partecipazione è stata inserita all’interno di una Tavola rotonda dal titolo Sostenibilità e responsabilità fra economia e finanza, alla quale abbiamo partecipato insieme ad Arianna Lovera (Senior Programme Officer Forum per la Finanza Sostenibile) e Ilaria Manti (Ricercatrice e Analista economica Centro Studi Federcasse).

Abbiamo raccontato di cosa ci occupiamo, quali sono i nostri valori e di che cosa significa per noi lavorare nel settore del recupero del credito in maniera etica.

Per chi volesse approfondire, cliccando qui è possibile recuperare l’intervento.

Finanza etica: uno sguardo al mondo degli NPL

Per ascoltare l'intervento scorri fino al minuto 2:17:42

FESTIVAL BIOETICA
Intervento di Alfredo Fineschi
Debitori

Quando la gestione dei crediti deteriorati diventa un’opportunità anche per il debitore

Quando la gestione dei crediti deteriorati diventa un’opportunità anche per il debitore?

Nel mondo della gestione dei crediti a sofferenza, l’obiettivo primario di qualunque gestore è rappresentato, ovviamente, dal raggiungimento di un numero elevato di recuperi, che si traducano in altrettanti incassi in favore del singolo investitore.

Tale finalità, tuttavia, non deve essere vista come l’unica possibile e soprattutto non va perseguita a prescindere da tutti gli altri aspetti che risultano inevitabilmente coinvolti.

Nell’esperienza quotidiana, i nostri Loan Manager hanno constatato che una gestione delle sofferenze sostenibile ed in linea con le reali possibilità patrimoniali e personali dello specifico debitore non solo facilita ma, anzi, ottimizza la raccolta delle risorse.

Dunque, adottare un approccio etico e sostenibile nel recupero dei crediti problematici è ciò che può fare la differenza e garantire un risultato ottimale per entrambe le parti coinvolte.

Cosa significa gestire il recupero crediti in maniera etica e sostenibile?

A livello concreto, realizzare un simile approccio significa innanzitutto preoccuparsi di conoscere il debitore.

Occorre, cioè, assumere quante più informazioni possibili, sulle condizioni patrimoniali in cui versa il soggetto obbligato, dal momento che queste impattano inevitabilmente sulla sua capacità di adempimento. È possibile raccogliere queste informazioni servendosi di fonti ufficiali e ricerche approfondite, spesso delegate ad agenzie esterne ed a ciò abilitate.

La tipologia di notizie raccolte è molto varia e riguarda, a seconda che si tratti di persona fisica o persona giuridica:

  • la presenza di beni immobili intestati al debitore;
  • l’esistenza di attività lavorative e l’ammontare dello stipendio mensile percepito;
  • la presenza di Società alle quali il soggetto può aderire a vario titolo;
  • l’esistenza di Società collegate e/o incorporate;
  • la disponibilità di veicoli e/o altri beni mobili.

Perché è così importante preoccuparsi di conoscere il debitore?

Questo corredo informativo acquisisce un’importanza strategica fondamentale. Infatti, esso è utile innanzitutto a stimare le reali possibilità di recupero e a instaurare con il debitore un rapporto che sia il più trasparente e corretto possibile.

Ma non finisce qui, perché un’analisi completa delle condizioni patrimoniali e dello status in cui versa il debitore consente di sfruttare al meglio uno degli strumenti fondamentali della gestione etica: la transazione stragiudiziale.

La soluzione stragiudiziale ha l’indubbio vantaggio di essere, il più delle volte, la scelta migliore sia in termini di strategia di recupero per il gestore che in termini di impatto economico per l’obbligato.

Perché la transazione stragiudiziale è spesso la soluzione più vantaggiosa?

Dal punto di vista del gestore, essa consente di raggiungere un recupero del credito spesso maggiore di quello che potrebbe essere realizzato mediante azioni giudiziali esecutive e, soprattutto, garantisce tempi più rapidi.

Anche dal punto di vista della persona obbligata sono indubbi i vantaggi. La persona, infatti, una volta versata la somma pattuita, si vede liberata dal proprio debito su più fronti. Si pensi:

  • alla cancellazione della segnalazione presso la Centrale Rischi della Banca d’Italia;
  • alla cancellazione e/o restrizione di garanzie reali che possono assistere il credito (ipoteche volontarie o giudiziali);
  • all’estinzione di procedure esecutive che possono essere state attivate.

La strada della trattativa privata consente sicuri effetti positivi, anche se intrapresa in pendenza di azioni esecutive immobiliari già avviate in passato sui beni immobili del debitore. In tali casi, l’accordo può tradursi nell’affidare direttamente all’obbligato la ricerca sul libero mercato di un potenziale acquirente.

In questo modo, saranno assicurati un ricavo maggiore dalla vendita del bene, che non dovrà subire l’inevitabile svalutazione di una vendita all’asta, nonché una liquidità certa ed immediata che consentirà maggiori certezze sulle solvibilità del debitore e sull’effettivo rientro del credito.

Questo tipo di approccio insegna che, più spesso di quanto pensiamo, il debitore non è un cattivo pagatore ma semplicemente una persona che, in un momento di difficoltà, di congettura o di stasi, non è riuscito a trovare dall’altra parte un interlocutore disponibile a cercare una reale e condivisa opportunità di rientro.
Attraverso una gestione etica e ponderata degli NPL si può offrire alle persone ed alle imprese interessate non una semplice via d’uscita, ma una vera e propria opportunità di ripartenza.